noi che siamo scrittori in crisi a Beverly Hills
e après nous le dèluge
che evitiamo i modi di dire per riuscire a non dire niente
che se dicessimo davvero tutto quello che ci passa per la testa
non pescheremo mai le persone migliori negli acquari dei mediocri
che comunque sia una volta pescate sarebbero morte
e a te che sarebbe dovuta passare per tutte le volte che hai cantato
mentre io ti passavo davanti
come Amarcord nei nostri occhi
di fronte al fiume e a un caminetto
e ancora i nostri occhi a perdersi nel Musèe d'Orsay
che dovremmo fotografarci prima di entrare
e poi all'uscita
per vedere che effetto ci fa l'arte
noi che abbiamo raggiunto a nuoto l'isola che non c'è
solo per vederla
e poi dire agli altri che non esiste
che se riuscissimo a credere che possa esserci davvero qualcosa di meglio
avremo cambiato tante paia di maniche
e invece ci ritroviamo tra tre anni vestiti uguali
con al collo l'età dell'oro
perchè le emozioni non si interrompono
ma la gente si ostina a non bussare alle porte
dandoci colpi talmente bassi
che tocca accucciarsi per riceverli
e io che chiedo solo di essere raccolta
come la ciliegia che cade senza sapere dove
magari per ottobre marcisco
senza neanche sapere come
io che la chimica l'ho sempre capita poco
ma che impazzivo per i colori delle tavole degli elementi
l'ora è fuggita anche sulla terra
la terra che è l'inferno dei diavoli stupidi
e chissà davvero come dovrebbe essere
l'ora
per essere decente
povera lei
e noi che possiamo vestire grunge perchè tanto siamo belli lo stesso
che ci vestiamo di nero per cancellare le virgole del passato
e non inciampare più
noi gli eclettici
che se non era per Cicerone non conoscevo neanche la parola
ma mi credevo tale senza potermelo permettere
che sono stata perfetta solo una sera
facendo quadrare il tuo cerchio
quello che adesso intersechiamo con una retta passante per P
perpendicolare alle nostre vite parallele
che ci siamo voluti distruggere come Cartagine
solo perchè a casa nostra mancava il sale.
è bello che mi turba.
RispondiEliminaste.